sabato 16 novembre 2013

MANCHESTER UNITED STORY, PART 9: RYAN GIGGS-THE WELSH WIZARD


“È imbarazzante da dire, ma in tutta la mia vita ci sono stati due calciatori che mi hanno fatto piangere quando li ho visti giocare: il primo era Roberto Baggio, il secondo era Ryan Giggs.” Alessandro Del Piero

È impossibile scrivere la storia del Manchester United senza menzionare Ryan Giggs. E mi sembra giusto terminarla con un articolo dedicato al Mago Gallese. Molti di noi non erano ancora nati quando ha incominciato a vestire la maglia rossa dello United. E nessuno può immaginarsi i Red Devils senza di lui. Colui che ci è sempre stato dal 1987, anno in cui cominciò a giocare nelle giovanili, ad oggi. Colui che ha battuto qualsiasi record possibile ed immaginabile per un calciatore. Colui che ha battuto addirittura Sir Alex Ferguson per longevità all’Old Trafford. Solo un Mago poteva riuscirci. Eppure la sua carriera non comincia allo United. Comincia sempre a Manchester, sì.  Ma dalla parte sbagliata della città. La prima maglia indossata da Ryan infatti è la casacca azzurra degli odiati rivali del Manchester City. Non un grande inizio per chi sarebbe diventato una delle più grandi bandiere dei Red Devils di tutti i tempi. Giggs però si farà perdonare dai tifosi dello United per quel piccolo abbaglio giovanile con una carriera formidabile. Il suo approdo nella parte rossa di Manchester è l’ennesima intuizione di Sir Alex che lo vuole a tutti i costi e lo strappa al City, portandolo nelle giovanili dei Red Devils: “Mi ricordo la prima volta che l’ho visto giocare. Aveva solo 13 anni e scorrazzava sul campo come un cane che insegue un pezzo di carta portato via dal vento”, dirà molti anni dopo lo scozzese.
Dopo 3 anni passati nelle giovanili, diventa professionista il 29 novembre 1990 nel giorno del suo diciassettesimo compleanno. Debutta in Premier League pochi mesi dopo e segna il suo primo gol durante il derby di Manchester, per l’ 1-0 decisivo. I 2 anni passati nelle giovanili dei Citizens sono solo un brutto ricordo. La sua classe è indiscutibile, il suo talento cristallino e le sue impressionanti doti di instancabile corridore e assist-man lo affermano a livello mondiale, con la stampa del tempo che lo acclama come un “ragazzo prodigio” ed un possibile “nuovo George Best”. Condividere il campo da calcio e lo spogliatoio con altri campioni come Cantona, Keane, Scholes, Beckham lo consacra definitivamente nell’Olimpo dei più grandi di tutti i tempi. Nonostante alcuni scandali sessuali (pare che Ryan abbia frequentato per 8 anni la moglie di suo fratello) ne abbiano macchiato l’immagine fuori dal campo, dentro il campo è sempre stato irreprensibile e disciplinato ed un modello da seguire. Basti pensare che in 23 anni con la maglia dello United non ha mai ricevuto un cartellino rosso. Questo è solo uno dei tanti record conseguiti dal Mago Gallese. Ecco alcune statistiche che fanno di Giggs un giocatore insuperabile e una leggenda vera e propria, non solo per quanto riguarda il calcio inglese, ma per il mondo del calcio in generale:
è il calciatore che ha vinto più trofei nella Premier League e con la maglia del Manchester United (37);
è il giocatore con più presenze nella Premier League (664) e con il Manchester United (950);
è il calciatore con più assist nella Premier League (271);
è l’unico giocatore ad aver segnato almeno un gol in tutte le stagioni della Premier League;
è uno dei pochi calciatori ad aver disputato almeno 1000 partite in carriera da professionista;
è il giocatore con più presenze in assoluto nella Champions League (145).
Per un calciatore con un curriculum del genere le parole sono superflue. La frase di Ron Atkinson, ex manager del Manchester United, riassume meglio di qualunque cosa la figura di Ryan Giggs: “Ryan ti fa credere che esista davvero un Dio del calcio.”
E la sua carriera allo United non è ancora finita…

FINE  

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